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IL TERRITORIO LODIGIANO

Il Lodigiano si identifica in una lingua territoriale lunga circa 45 chilometri e larga più o meno 20, posta a sud di Milano, interamente pianeggiante.

I confini sono delimitati da tre fiumi:l’Adda ad oriente, il Lambro ad occidente ed il Po, che ne lambisce il margine meridionale.

Fin dall’antichità questo territorio, come più in generale la Pianura Padana, è famoso per la sua fertilità, risultato di un continuo intervento dell’uomo.

Poco dopo il Mille, i Cistercensi stabilitisi al Cerreto, hanno dato avvio alla bonifica del territorio, regimentando le acque e creando

le marcite e le grange, vere e proprie aziende agricole che ancora rimangono come silenziose presenze.

 

 

 

 

 

       

In epoca medievale si colloca invece la realizzazione del Canale Muzza, la grande opera irrigua delle nostre campagne, ancora oggi attivo e funzionale.

La vocazione agricola del territorio ha influenzato anche la cucina che, per le sue semplici ricette, utilizza i prodotti della terra e dell’allevamento.

Manifestazioni, sagre e tradizioni popolari le cui origini risalgono alla cultura contadina si ripetono ogni anno, ricreando atmosfere e suggestioni mantenute intatte nel corso del tempo.

Una fra tutte, la celebrazione in onore di San Bassiano, patrono della città di Lodi, il 19 gennaio. Per l’occasione Piazza della Vittoria si anima di bancarelle con dolci, giochi e prodotti dell’artigianato locale, vengono distribuiti i filson, collane di castagne cotte, mentre i Lodigiani rendono omaggio alle spoglie del Santo custodite nella cripta della Cattedrale.

Il Lodigiano è detto anche la “terra dai mille campanili”, per la profonda religiosità che caratterizza questi luoghi, come testimoniano le numerose chiese ed abbazie che si innalzano ovunque.

 

 

 

 

 

 

                                  

LODI E' CAPOLUOGO DI PROVINCIA DAL '93

 

Fu fondata il 3 agosto 1158 sul Colle Eghezzone un' altra di forma approssimativamente trapezoinale] ubicata sulla riva destra del fiume Adda da Federico I, dopo che i Milanesi distrussero la romana Laus Pompeia, l’attuale Lodi Vecchio.

Il cuore della città è tuttora Piazza della Vittoria, esempio arioso ed elegante di platea major alto medievale, rimasta intatta nel tempo.

Nella piazza e nelle strade del centro si coglie il segreto di una vera, autentica città di provincia.

Quasi al confine con il Pavese, il territorio muta la sua piatta fisionomia e dolci colline rendono più articolato e suggestivo il paesaggio del “Borgo Insigne” di San Colombano al Lambro, culturalmente appartenente al Lodigiano, pur facendo parte amministrativamente della Provincia di Milano.

La presenza di acque fin dai tempi più antichi ha favorito l’agricoltura e tutto ciò che ne deriva. Anche ai giorni nostri rimane una delle principali attività del territorio: la coltivazione dei campi e l’allevamento del bestiame, con le sue carni ed i tipici salumi, i “fiumi di latte” che quotidianamente vengono trasformati in formaggi unici, sia morbidi che stagionati rendono la cucina lodigiana semplice e genuina, le cui ricette, per lo più tramandate oralmente, sono legate alla terra ed ai suoi prodotti. Buona parte dei prodotti legati alla tradizione locale sono oggi garantiti dal sistema di qualità legato al marchio Lodigiano Terra Buona che ne evidenzia la tipicità e ne tutela la qualità.

 

 

 

 

 

 

 

È il monumento più antico ed importante di Lodi, oltre che una delle chiese più vaste dell'intera Lombardia. La sua costruzione venne simbolicamente intrapresa il 3 agosto 1158, giorno stesso della fondazione della città, ed ebbe termine nel 1284.

La facciata asimmetrica in cotto è tipicamente romanica, pur essendo caratterizzata da un alto protiro gotico (è una parte del portal; il campanile, realizzato tra il 1538 ed il 1554 su progetto del lodigiano Callisto Piazza, rimase incompiuto per motivi di sicurezza militare]. L'interno, a tre navate coperte da volte a crociera, custodisce notevoli opere d'arte, tra cui un polittico (dipinto su legno o tela) di Callisto Piazza. La parte più antica dell'edificio è la cripta (camera o vano ricavato dalla pietra), in cui sono conservate le spoglie del patrono san Bassiano; nell'absidiola  di sinistra, inoltre, si trova un gruppo scultoreo del Quattrocento raffigurante un Compianto sul Cristo Morto.(Soggetto dell’arte sacra Cristiana)

 

IL CLIMA…

Il clima del territorio lodigiano, simile al resto della Val Padana, presenta particolarità riconducibili all'area continentale: le estati sono molto calde e caratterizzate dal fenomeno dell'afa; invece gli inverni sono spesso freddi (la temperatura minima media è pari a -0,8 °) e sono diffuse le nevicate, raramente di grossa portata. Fenomeno molto frequente durante il semestre invernale è la nebbia, che talvolta può persistere per giorni a causa dell'assenza di venti sinottici a livello del suolo. L'autunno e la primavera sono le stagioni in cui si registrano le maggiori precipitazioni.

ALCUNE VIE E PIAZZE DEL TERRITORIO…

PIAZZA BROLETTO

 

Si tratta di una piazza di dimensioni piuttosto ampie, adibita ad area pedonale ad eccezione della fascia centrale che è aperta al traffico veicolare; prende il nome dal Castello Visconteo che vi si affaccia. Spicca inoltre una statua dedicata a Vittorio Emanuele II, celebrativa dell'unità d'Italia. La piazza confina con il parco dell'Isola Carolina.

 

 

 

           

CORSO ROMA

Ha origine da piazza della Vittoria ed è molto frequentato in virtù delle numerose attività commerciali. Analogamente ad altre vie del centro cittadino, offre quale principale motivo di interesse la presenza dei palazzi in stile liberty e dei suggestivi cortili interni delle abitazioni signorili.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA STORIA DEL TERRITORIO LODIGIANO

A partire dal 1955, la città di Lodi conobbe un impetuoso sviluppo urbanistico che coinvolse entrambe le sponde dell'Adda: vennero creati nuovi quartieri. Tra gli anni settanta e i duemila, oltre al completamento di un sistema di strade tangenziali, ebbe luogo la suddivisione di gran parte del patrimonio edilizio industriale, riconvertito in nuove aree residenziali.

Il 6 marzo 1992 fu istituita la provincia di Lodi, a seguito dello scorporo ( sistema elettorale) di 61 comuni dalla provincia di Milano.

Agli inizi del XXI secolo, prima della crisi del 2008-2013, la città beneficiò di una considerevole crescita economica grazie al rifiorire delle attività commerciali e allo sviluppo di tecnologie per l'ambiente (in virtù della discreta frazione di rifiuti riciclati prodotti dai lodigiani e della tecnologia del teleriscaldamento).

Lodi confermò inoltre il proprio status di importante nodo stradale e centro industriale nei settori della cosmesi, dell'artigianato e della produzione lattiero-casearia. Rappresentando il punto di riferimento di un territorio prevalentemente votato all'agricoltura e all'allevamento, Lodi fu scelta per prima come sede del Parco Tecnologico Padano; la struttura ( inaugurata nel 2005 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi) si affermò tra i centri di ricerca più qualificati a livello europeo nel campo delle biotecnologie agroalimentari.

Si svilupparono anche le attività legate al settore terziario; negli anni duemila, in particolare, si registrò una forte espansione dell'attività bancaria e del turismo .Oltre al turismo culturale, particolarmente importante sono quello enogastronomico, e quello naturalistico, in virtù anche dell'efficiente rete di piste ciclabili che dal capoluogo si diparte in tutto il territorio.

Come molti altri centri dell'Italia settentrionale, Lodi è diventata una città multietnica con una presenza significativa di cittadini provenienti dall'estero.

 

 

SAN'T ANGELO LODIGIANO

Sant’Angelo Lodigiano è il quarto centro abitato della provincia di Lodi. in ordine di numero d’abitanti. Il suo territorio è ubicato nella parte centro occidentale della provincia al confine con quella di Pavia. La sua storia, ricca d’avvenimenti, a differenza degli altri comuni del Lodigiano, frutto spesso d’aggregazione di più comuni o entità urbane, non presenta particolari mutamenti istituzionali negli ultimi due secoli e mezzo: un’unica autorità municipale e fino a pochi decenni fa anche un’unica parrocchia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALTRI TERRITORI DEL LODIGIANO

 

 

 

 

PIEVE FISSIRAGA

 

 

La storia del territorio pievese è caratterizzata dalla frammentazione dei luoghi, la cui unità è stata ricostituita solo alle soglie del Novecento, e dalla divisione delle comunità radunate in nuclei abitativi di modeste dimensioni, non raggruppate intorno al piccolo centro storico.
Malgrado questa suddivisione è possibile analizzare tre elementi fondamentali presenti nella storia di tutto il territorio: strade, acque e proprietà terriere. Per ciò che riguarda la seconda presenza fondamentale nel territorio, ovvero le acque, le antiche terre pievesi rientrano nell’area bagnata dalla Muzza e dal Sillaro e fanno parte di quei terreni solcati da una vera e propria ragnatela di canali e rogge.

CORNEGLIANO LAUDENSE

 

 

La storia della terra di Cornegliano è fondamentalmente storia di cascine e di acque: questi infatti sono i due elementi caratterizzanti l’identità comunale. Una comunità rurale costituita principalmente da agricoltori già presenti in loco, e parte da allevatori dediti alla transumanza bovina provenienti soprattutto dal Bergamasco che nel corso dei secoli si trasformano in agricoltori stanziali diventando essi stessi proprietari di molte aziende del territorio. Lo studio delle acque, invece, è favorito dalla presenza di un numero consistente di documenti relativi a rogge e canali quali planimetrie del territorio con evidenziate risorse idriche naturali e artificiali, piante di corsi d’acqua o, nello specifico, il piano irriguo della Muzza.

CODOGNO

 

 

La storia del territorio di Codogno è storia delle produzioni agricole di cui è ricco il luogo, e del commercio promosso con le fiere annuali di merci e bestiame. È storia fatta di latte, burro, formaggi, bachi da seta, frumento, lino. Alcuni di questi prodotti, valicheranno il codognese e l’Italia; nomi come la Polenghi saranno per tutto il novecento e oltre uno dei marchi conosciuti sulle tavole degli italiani.

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